Le rarità che potete trovare da noi
Le nostre etichette d’eccellenza
Ci interessa solo il meglio, solo quello che non è sempre facile da trovare.
Alcuni fra i nostri migliori Champagne
Philipponnat
Nel cuore dei Premier e Grand Cru la nostra Casa è orgogliosa di possedere 20 ettari dei più bei vigneti di Pinot Noir sul territorio di Mareuil, Aÿ, Mutigny e Avenay, tutti magnificamente esposti a sud e inseriti sulla craie pura, e degli antichi e celeberrimi vitigni del "Clos des Goisses" e del "Lèon". Le nostre vinificazioni sono le più naturali possibili. Pensiamo che la buona enologia debba essere molto poco interventistica. Le temperature di fermentazione sono fresche, ma non troppo basse, in modo da conservare un'espressione aromatica naturale. La fermentazione malolattica è condotta a termine, salvo per i vini molto potenti, come il Clos des Goisses. I nostri dosaggi sono sempre bassi, in modo che lo zucchero non possa mascherare l'equilibrio tra freschezza e vinosità. – Charles Philipponnat.
Gaston Chiquet
Con la proprietà di 22 ettari di vigneto, la famiglia Chiquet assicura la continuità nel rispetto delle regole ancestrali. Le uve utilizzate nei nostri assemblaggi provengono dai tre vitigni classici della Champagne; i nostri torchi champenois permettono una lenta estrazione del succo: precauzione fondamentale per ottenere un vino bianco da uve nere, preservando la finezza degli aromi. Il nostro Blanc de Blancs ha la particolarità di essere elaborato da uve bianche Chardonnay, coltivate ad Aÿ, comune Grand Cru, dove si coltiva normalmente Pinot Noir. – Maison Chiquet.
Jacques Selosse
Nel 1980 Anselme Selosse prende la direzione dell'azienda del padre Jacques Selosse con il prezioso aiuto della moglie Corinne. L'azienda possiede circa 7 ettari, la maggior parte dei quali di Chardonnay Grand Cru nei comuni di Avize, Cramant e Oger, una vigna di Pinot Noir Grand Cru ad Aÿ ed una ad Ambonnay. La produzione globale annuale si aggira intorno alle 45.000 bottiglie. Ogni due anni viene inserito in profondità nei loro terreni un composto organico per favorire la valorizzazione del terroir. Anselme Selosse, durante ogni primavera ed autunno, lavora il terreno al fine di renderlo leggero e poroso per permettere un miglior passaggio dell'acqua. Le piante sono mantenute basse con un rendimento inferiore ai 2/3 della resa media in Champagne. Le difese immunitarie della vigna sono sollecitate in modo naturale, senza alcun impiego di trattamenti chimici. Dopo la spremitura tradizionale il mosto viene messo in barrique per la fermentazione, che inizia senza l'aggiunta di lieviti selezionati ed avviene con batonnage settimanale durante il periodo invernale e mensile durante l'estate. Tale processo prosegue naturalmente senza alcun intervento e dura a volte sino a luglio. La fermentazione malolattica è contenuta, l'acidità naturale del vino non viene neutralizzata poichè i concimi non contengono potassi minerali e non si effettua mai alcun tipo di filtrazione. Anselme Selosse afferma che il suo ruolo non è quello di standardizzare il gusto, ma di raccontare la storia dei suoi vigneti rispettando la vocazione del vino e del terreno. Per questo non utilizza lieviti selezionati durante la fermentazione e preferisce il fruttosio puro d'uva per il dosage al momento del dégorgement. Queste due particolarità, proprie dello Champagne Jacques Selosse e di altri pochi produttori, assicurano un gusto che esalta le caratteristiche della particella di terreno sulla quale l'uva è stata colta.
Egly-Ouriet
Champagne di razza e di terroir: pianta e terreno si ritrovano in tutto e per tutto nel suo vino, grazie alle vecchie vigne, a qualche segreto del vignaiolo e alla tecnologia moderna. Egly-Ouriet produce solo con l'uva dei suoi 11,5 ettari di vigneti, di cui il più importante si trova ad Ambonnay, patria del Pinot Noir, gli altri a Bouzy, a Verzenay e a Vrigny. La qualità inizia su questo terreno particolare, fatto di strati di gesso che riflettono i raggi del sole e rilasciano calore alla pianta nelle ore notturne, permettendo l'assorbimento dell'acqua in eccesso e donando all'uva un gusto particolarmente minerale. Egly-Ouriet è tra i pochi a produrre anche un Blanc de Noirs, champagne di solo Pinot Noir, esaltando così le caratteristiche dell'uva e del terroir di Ambonnay ed è stato tra i primi a produrre un Pinot Meunier in purezza, proveniente dalla sua proprietà di 2 ettari a Vrigny.
George Laval
La coltura biologica rispetta il nostro stile di vita, preserva i profumi e i sapori originali dei nostri terroir e permette di elaborare grandi vini di Champagne.
Il lavoro specifico del suolo
La buona salute della vigna, il buon equilibrio tra la quantità e la qualità delle uve e l'espressione aromatica del terroir dipendono dal suolo. La fertilizzazione organica è naturale, nel rispetto della regolamentazione "bio" per soddisfare i bisogni della vigna. Lavoriamo la terra per arearla e l'inerbimento è domato dalla tosatura. Ciò evita l'erosione, mantiene un' intensa attività della flora e della fauna del suolo, favorendo l'attecchimento in profondità della vigna.
Il lavoro specifico della vigna
Coltiviamo i tre vitigni champenois, Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay. La metà dei vigneti ha più di trent'anni, alcuni più di settanta. L'osservazione e la lotta profilattica sono essenziali nella coltura biologica. I lavori viticoli sono quindi curati ed effettuati manualmente. Per combattere i parassiti usiamo solo preparazioni a base di piante, polvere di rocce o di oligo-elementi e degli insetticidi biologici inoffensivi per l'ambiente naturale. I trattamenti sono pensati in base ai rischi d'infestazione e allo stato sanitario di ogni appezzamento.
Il lavoro specifico del vino
A maturazione, le uve sono vendemmiate a mano e spremute sul nostro torchio tradizionale champenois. Nel momento della spremitura, una dose molto ridotta di SO2 (meno di 30 mlg/l) viene aggiunta al succo per evitarne l'ossidazione. Il mosto è messo in botti di quercia dove i lieviti indigeni naturali lo trasformano in vino bianco. L'invecchiamento dura dieci mesi. La qualità delle uve, il lungo periodo di vinificazione, il ridotto volume delle botti permettono una chiarificazione naturale delle cuvée, senza alcun prodotto di decolorazione, senza collatura e filtrazione. Il vino si costruisce lentamente, naturalmente e conserva tutte le sue proprietà organolettiche. Lo champagne invecchia sui lieviti da due a quattro anni a seconda della cuvée. Il remuage si effettua poi manualmente su pupitre.
Ulysse Collin
Dopo uno stage presso Selosse nel 2002, Olivier Collin riprende nel 2003, da un négociant, alcune vigne precedentemente coltivate dalla famiglia Collin, ma il gelo del 2003 non ha permesso di conservare questa piccola raccolta. È nel 2004 che le uve chardonnay raccolte gli hanno permettesso di produrre 5500 bottiglie di un solo millesimo (non rivendicato in etichetta) proveniente da un'unica parcella, Les Pierrières. Questa parcella, a cui non vengono applicati diserbanti, è orientata a sud/sud-est, il suolo è magro prima di raggiungere il gesso del Campano (livello geologico) e ha la particolarità di contenere del silicio nel gesso. L'età delle vigne è di 35 anni.
Alcuni fra i nostri migliori vini
Didier Dagueneau
Didier Dagueneau era senza contestazioni un uomo a parte nella viticultura francese. Nel cuore dell'appellazione Pouilly-Fumé, troppo sovente marcata da rendimenti eccessivi (vedasi la sottomaturazione frequente), egli seppe imporre criteri di qualità fuori dalla norma.
Le sue favolose cuvée danno un'immagine precisa della dimensione a cui il Sauvignon può arrivare quando è coltivato in condizioni estreme e rappresentano per tutti gli amatori i modelli dei grandi Pouilly-Fumé, compagni ideali della gastronomia.
Attraverso la macerazione prefermentazione il vino acquisisce grande intensità aromatica, mentre con la breve fermentazione in piccole botti di legno nuovo e acciaio inossidabile, acquista delicatezza, pienezza e complessità. I figli stanno proseguendo con continuità l'opera del grande Didier.
Pierre Frick
La famiglia Frick coltiva la vigna a Pfaffenheim da almeno dodici generazioni. Nel 1970 il Domaine venne convertito alla coltura biologica. Le prime applicazioni della biodinamica iniziarono nel 1981. L'uso regolare delle preparazioni biodinamiche coniugate al rispetto dei ritmi e delle influenze cosmiche stimola la vita del suolo e accresce la resistenza delle piante alle malattie ed ai parassiti. Una maturità ottimale e un rendimento limitato evitano il ricorso della chaptalisation (arricchimento in zucchero del mosto). Dopo la decantazione i mosti fermentano con i loro lieviti. La produzione del vino è caratterizzata da uno o due travasi e da una debole aggiunta di zolfo, escludendo tutti gli altri additivi e stabilizzanti e si conclude con una filtrazione minima prima della messa in bottiglia. La maturazione avviene in botti di rovere di età tra gli ottanta e i centotrenta anni.
Tardieu – Laurent
Il cammino di due innamorati dei vini autentici si è un giorno incrociato e senza dubbio non è un caso. La magia del terroir ha provocato questo incontro. Dominique Laurent e Michel Tardieu non sono nati vignerons. Il vino è una loro scelta dovuta alla passione. Non vincolati da alcuna abitudine, hanno innovato..., ritornando agli antichi metodi. Vecchie vigne profondamente ancorate nella terra che dà nutrimento, paziente lavoro di affinamento, messa in bottiglia manuale. Per Michel Tardieu e Dominique Laurent la quercia nuova è un mezzo: la sua virtù non è quella di apparire nel vino, ma, al contrario, di scomparire... ascoltare attentamente ciascun vino nella sua evoluzione. Una forma di dialogo si instaura tra l'uomo e il vino. Il mestiere di négociant, in questo spirito, è molto esigente. Michel Tardieu e Dominique Laurent condividono un segreto: sanno celarsi dietro la conturbante polifonia dei terroirs che unisce la loro passione. Robert Parker in un'intervista ha elencato Michel Tardieu tra i dieci più grandi vigneron del mondo.
Demaine Leroy
La Leroy S.A. distribuisce:
- la "Collection" di vini selezionati dalla Maison Leroy, négociant, fondata nel 1868.
- i vini del Domaine Leroy, la cui produzione è iniziata quando la Maison ha acquistato le prime proprietà. Dal 1989 tutti i vigneti sono coltivati in biodinamica,controllati e certificati Ecocert.
- i vini del Domaine d'Auvenay.
Dal 1942 la famiglia Leroy possiede il 50% del Domaine de la Romanée-Conti, di cui ha cessato la distribuzione dall'inizio del 1992.
Dominique Laurent
Négociant-Eleveur à Nuits-Saint-Georges.
Mas de Daumas Gassac
Il Mas de Daumas Gassac è un semplice vin de pays de l'Herault, privo dell'A.O.C. I suoi creatori hanno prodotto un vino di qualità eccezionale, deviando però dalle regole stabilite dall'Inao, l'ente che si occupa delle denominazioni d'origine controllata. Il rosso infatti deriva in massima parte dall'uva del Cabernet Sauvignon, la cui vite, nel Midi francese, non rientra nel disciplinare di nessun A.O.C.
Non basta che le viti piantate dai coniugi Guibert siano costituite da vigne "vecchie", di basso rendimento, ma di grande ricchezza organolettica, che il terreno sia una sorta d'isola geologica eccezionale, così come il microclima, che sui terreni sia applicato un sistema di coltura biologica, che i metodi di vinificazione e maturazione del vino siano stati suggeriti direttamente da Émile Peynaud, il più grande enologo di Francia. Tutto questo non basta: Aimé Guibert rinuncia tranquillamente all'A.O.C., a lui basta produrre i suoi vini eccezionali.
Domaine de Carbonnieu
Proveniente da un piccolo produttore questo Sauternes è prodotto esclusivamente per differenti passaggi in vigna per cogliere gli acini più colpiti dalla "Botrytis cinerea". La marcatura nobile tende la pellicola dell'acino e consente all'acqua di evaporare. Concentra gli zuccheri e le pectine della polpa e rivela il bouquet e l'aroma. Purtroppo troppi piccoli proprietari non hanno i mezzi per effettuare questi passaggi e quindi compensano la mancanza di zucchero naturale con uno zucchero al mosto. Questo metodo dà vini magri, dolci e volgari, privi di bouquet.
La Madonna
Un vino di struttura, di buon colore, di grande equilibrio, ma soprattutto elegante". Così è stato definito il Supertuscan "Madonna Nera". A firmarlo è Carlo Ferrini, uno dei più grandi enologi italiani. L'avventura di Ferrini e del "Madonna Nera" è iniziata, per amicizia, tre anni fa e ha condotto alla nascita, nel 2006, di un blend di Sangiovese, Merlot e Cabernet. Imbottigliato in una "borgognotta" francese a collo lungo e spalle scese, con un'etichetta moderna nera come il suo nome, che gioca sul contrasto di lettere lucide e opache disegnate appositamente per il marchio, "Madonna Nera" è prodotto in numero limitato di bottiglie l'anno. E' dunque un vino di nicchia, per palati alla ricerca di qualità e di etichette rare.
Salvatore Murana
L'attuale produzione di Salvatore Murana comprende proposte diverse che rispecchiano fedelmente le idee e le scelte del loro "autore". Il passito Martingana, pluripremiato e famoso nel mondo, interpreta perfettamente la meticolosità e la ricerca di eccellenza che stanno alla base di ogni proposta. Tutti i vini dolci di Salvatore Murana sono ottenuti da uve messe in appassimento al sole. I grappoli raccolti a mano, sono posti sugli stenditoi dove, sempre manualmente, sono poi ciclìcamente girati per esporli ai raggi che li appassiranno in circa 15-20 giorni. L'uva parzialmente appassita è poi portata in cantina e aggiunta ad un piede di fermentazione ottenuto con uve fresche. Il processo fermentativo prevede continui rimontaggi e la premitura avviene dopo 30 giorni circa, per i passiti, e dopo 20 giorni circa per i moscati. La differenza fra moscato e passito è data dalla concentrazione alcolica e zuccherina e dalla diversa struttura del vino stesso. Per i moscati è forte il sentore d’albicocche, per i passiti, invece, è notevole il sentore di canditi, datteri e fichi secchi. Per scelta di Salvatore Murana i suoi passiti sono lasciati in affinamento almeno 18 mesi di cui buona parte in botte, mentre il moscato è conservato in vasca d'acciaio e durante l'anno imbottigliato. Con lo stesso amore che dedica ai vini dolci Salvatore Murana produce vini bianchi ottenuti da uve zibibbo e uve Catarratto, proposte che uniscono una particolare ricerca dell'eleganza, alle tradizioni rustiche dei nonni, alla cultura pantesca. Da alcuni anni Salvatore Murana ha iniziato sull'isola un progetto molto ambizioso dedicato ai vini rossi. Le prime creazioni hanno già messo in luce la straordinarietà di un'idea che è già diventata realtà. Le sue celebri etichette: Gadì; Khamma; Mueggen; Martingana; Creato; Criccio; E’ Serre; Talìa; Turbé e Pietra di Cinta.
Porto San pedro
La "Quinta das Aguias" nasce nella Valle del Douro, attorno all'Abbazia Cistercense ed è senz'altro la più antica esistente. Le prime vigne furono piantate nell'XI secolo dai monaci che qui avevano fondato il loro monastero. Abbandonata nel 1834 dopo varie peripezie viene acquistata nel 1986 da Paul Vranken e con i suoi 130 ettari di vigna è divenuta uno dei gioielli del Douro e sotto le volte dell'antica Cappella invecchia il meglio delle vendemmie 1987 e 1988 in tonneau esclusivamente di chêne.
Alcuni dei nostri migliori distillati
Domaine Boignères
La proprietà di 19 ettari è situata al centro dei migliori terreni, in una piccola contrada addossata alla foresta Landese, dove il terreno argillo-silicico e il clima dolce umido donano i distillati più fini. "Dal 1953 mio padre andò a ristrutturare i vigneti fissando dei vitigni ben stabiliti: Folle Blanche (10 ettari), Ugni Blanc, Colombard, Baco. Poi costruì una cantina di vinificazione e un alambicco, iniziando a distillare monovitigni, e ad assemblarne alcuni. Il vantaggio di questo alambicco è che raccoglie tutti i buoni aromi del vino. Senza alcuna installazione supplementare, nè altre aggiunte, risolve i problemi delle teste e delle code, salvaguardando i buoni elementi. Noi distilliamo sempre a 52° poichè pensiamo che non serva a nulla distillare ad una gradazione più elevata se poi bisogna abbassare i gradi, aggiungendo l'acqua. Le acqueviti amano il legno del paese proveniente dalla stessa terra e poichè le botti in quercia che utilizziamo per l'invecchiamento sono fabbricate nello stesso paese dove si trova la nostra proprietà, il tannino si sposa bene con il Bas Armagnac".
Cognac Frapin
Il miglior Cru di tutta la regione del Cognac si chiama Grande Champagne e nel cuore di questo Premier Cru, la più grande tenuta si chiama Château de Fontpinot, di proprietà della famiglia Frapin. È senza dubbio grazie a questi privilegi, alla costante preoccupazione e al rispetto delle migliori tradizioni che i Domaine Frapin sono oggi famosi a livello internazionale. La tenuta della famiglia Frapin si estende su 300 ettari, di cui 200 di un unico vitigno, l'Ugni Blanc, ed è situata proprio sul territorio della Grande Champagne. Nessuno può pretendere di controllare l'integrità della propria produzione come la Maison Frapin può fare; l'invecchiamento delle acqueviti è lo stadio più importante nella produzione dei suoi Cognac. Esistono infatti due tipi di cantine a Château de Fontpinot: la prima situata a piano terra, con un suolo di terra battuta, molto umida, che permette alle acqueviti di arrotondarsi e di ammorbidirsi, la seconda è situata sotto i tetti, con un'atmosfera ben differente, molto secca, con dei cambiamenti di temperatura che permettono al Cognac di respirare e di lasciar evaporare i suoi elementi più aerei, ciò che gli abitanti della Charente chiamano "la parte degli angeli".
Adrien Camut
La famiglia Camut coltiva 46 ettari, di cui 35 di meli ad alto fusto che producono frutti specifici per la produzione del sidro. Non fa mai trattamenti sui propri meli e non usa mai concimi chimici. Tutto il suo Calvados è prodotto esclusivamente dalla loro raccolta. In Normandia si contano più di ottocento varietà di mele. Camut ne utilizza circa venticinque, le migliori della regione, selezionate per le loro alte qualità, grazie all'esperienza di generazioni e generazioni.
Roger e Didier Lemorton
Questo Calvados è elaborato a partire da meli e peri di alto fusto impiantati su suolo granitico dalla famiglia Lemorton, propriétaire-récoltant-distillateur da generazioni. È uno dei pochi ad avere ancora millesimi eccezionali e la "Rareté" degli inizi del secolo. In alcuni millesimi le pere rappresentano addirittura il 70%, conferendogli una tipicità unica con sentori di chiodi di garofano, pane, pepe. Calvados potente ed elegante allo stesso tempo, di grande classe e finezza.
Vigia
Il Rum cubano tutt'oggi è leader indiscusso nel settore per la qualità che ha acquisito nel campo dei rum già dalla seconda metà del secolo XIX. Le prime distillerie nate a Santiago de Cuba hanno fatto conoscere il rum cubano in tutto il mondo, facendo diventare l'isola intera la culla mondiale di questa pregiata bevanda. Da quest'esperienza nasce il Gran Reserva 18 anni Vigia che ha preso il suo nome dalla residenza di Ernest Hemingway in S.Francisco de Paula all'Havana. Infatti l'emblema di questa pregiatissima bevanda è lo stemma personale del famoso scrittore che seppe molto apprezzare le virtù del rum cubano. E' un Gran Reserva con sapore genuino derivante dalla tradizione cubana; elaborato con la melassa della canna di zucchero e invecchiato in barrique di rovere bianco selezionato, presenta un bouquet unico per palati esperti. La produzione limitata di questo rum dimostra l'accuratezza nella distillazione per la selezione del miglior prodotto. Dedicato esclusivamente agli amanti dell'eccellenza, si presenta finemente morbido e arrotondato sul palato dando la percezione dei sapori dolci come la vaniglia, l'arancia, la cioccolata e il tabacco.
Small Batch Bourbon
Dopo la "Revolutionary War" (1783), i nuovi abitanti della Bourbon County (Kentucky) scoprirono che l'abbondante disponibilità di mais, orzo, segale e la limpida acqua di sorgenti calcaree consentiva di ottenere un eccezionale distillato rinomato per il suo gusto robusto e amabile. Il whiskey di granoturco che essi producevano era più dolce di gusto e più leggero di corpo di quello di segale della Pennsylvania. Presto la gente cominciò a chiedere il whiskey della Bourbon County. La distillazione si inseriva nel tessuto della vita quotidiana e diventò una tradizione mantenuta di padre in figlio, di generazione in generazione. Queste vecchie ricette di famiglia, conservate accuratamente per più di un secolo, hanno portato alla creazione di questo Straight Bourbon Whiskeys del Kentucky: il Knob Creek.
Collezione Wisky Moon Single Malt